Cosa succede con tamoxifene?
Il tamoxifene è un tipo di farmaco chiamato modulatore selettivo dei recettori degli estrogeni (SERM). Oltre al cancro al seno, il tamoxifene può essere utilizzato anche per trattare l’infertilità nelle donne e la ginecomastia negli uomini. Nonostante i suoi benefici, il tamoxifene può interagire negativamente con altri farmaci, rendendo importante per i pazienti discutere con il loro medico di tutti i farmaci che stanno assumendo. Allo studio hanno preso parte 500 donne con tumore della mammella non invasivo (in situ), già trattato con intervento chirurgico ed eventuale radioterapia. Una metà delle pazienti ha ricevuto per tre anni una terapia con basse dosi di tamoxifene, l’altra un placebo; tutte le partecipanti sono poi state seguite per altri cinque anni.
In circostanze normali, quando gli ormoni sessuali sono a contatto con i recettori, attivano le cellule neoplastiche, che quindi si dividono, e il tumore cresce. Il tamoxifene, simulando l’azione dell’estrogeno, s’inserisce nei recettori, ma non è in grado di attivare le cellule neoplastiche, che quindi non si dividono. Finché il tamoxifene rimane al suo posto, gli estrogeni non hanno la possibilità di raggiungere le cellule neoplastiche, che di conseguenza crescono più lentamente o non crescono più. Il tamoxifene e il letrozolo sono entrambi trattamenti efficaci per il tumore al seno, ma il loro impiego dipende dallo stato ormonale della paziente. Il tamoxifene è più comunemente usato nelle donne in premenopausa, mentre il letrozolo è riservato alle donne in postmenopausa.
Surdosage TAMOXIFENE BIOGARAN
- In studi clinici con tamoxifene nel carcinoma mammario sono stati riportati secondi tumori primari a livello di siti diversi dall’endometrio e dalla mammella controlaterale; non è stata stabilita alcuna relazione causale e il significato clinico di queste osservazioni non è chiaro.
- Una simile riduzione dei livelli di endoxifene in circolo si ha anche con la somministrazione di potenti inibitori del CYP2D6.
- I dati clinici a disposizione suggeriscono che i pazienti omozigoti per gli alleli non funzionali di CYP2D6 possono mostrare un’efficacia ridotta del trattamento del cancro al seno con tamoxifene.
- Negli stadi iniziali della terapia, nei pazienti con lesioni ossee, si è sviluppata occasionalmente ipercalcemia.
- La consistente riduzione dei livelli di testosterone in circolo, necessaria per contrastare la crescita delle cellule tumorali, si può ottenere grazie a specifici farmaci oppure con un intervento di orchiectomia bilaterale (cioè l’asportazione dei testicoli).
Il Tamoxifene originale è prodotto da aziende farmaceutiche di fama internazionale, che hanno una lunga esperienza nella produzione di farmaci antitumorali e che sono in grado di garantire la costante qualità del prodotto. Inoltre, il Tamoxifene originale è supportato da un’ampia base di dati clinici che ne attestano l’efficacia e la sicurezza. Questo tipo di trattamento viene utilizzato anche se si presenta una recidiva della malattia dopo un trattamento loco-regionale chirurgico o radioterapico. Potrebbe anche essere adoperata come terapia di farmaco-prevenzione in persone sane ma ad alto rischio, per prevenire la comparsa di alcuni tipi di tumore, ma gli esperti hanno pareri discordi sul rapporto fra rischi e benefici di questo tipo di approccio. Gli studi disponibili sono stati per lo più effettuati in donne in post-menopausa (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Altri effetti collaterali di tipo generale sono rappresentati da intolleranza gastro-intestinale, sensazione di capogiro, rash cutaneo e, in qualche caso, ritenzione di fluidi e alopecia. L’Uso prolungato di coperte elettriche a lungo termine è associato ad un aumentato rischio di cancro endometriale e deve essere evitato. Sebbene interferiscano con l’attività sessuale e riproduttiva, questi medicinali non hanno una specifica attività anticoncezionale, quindi non impediscono la possibilità di una gravidanza nel corso del trattamento.
Quali effetti collaterali ha l’assunzione di tamoxifene?
In particolare, questo medicinale viene utilizzato per bloccare l’azione degli estrogeni, ormoni femminili che alcuni tumori al seno “utilizzano” per crescere. Il tamoxifene agisce come un antiestrogeno, bloccando gli effetti degli estrogeni, spesso utilizzato nel trattamento del cancro al seno. È importante che https://foodmohalla.in/steroid-cosa-sono-e-come-vengono-utilizzati-18/ lei non resti incinta durante il trattamento (vedere Gravidanza e allattamento). Anche se può avere degli effetti sul ciclo mestruale, il tamoxifene non ha un effetto anticoncezionale, e per questo si consiglia di fare uso di un metodo contraccettivo affidabile, non ormonale, durante la terapia e almeno per alcuni mesi dopo la conclusione del trattamento.
Ad oggi non abbiamo farmaci alternativi, seppure la ricerca stia molto lavorando sullo sviluppo di nuove terapie ormonali, che si spera possano avere meno impatto sulla qualità della vita delle donne con tumore mammario endocrino-responsivo. Cara signora, alcuni tipi di tumore al seno hanno elevata sensibilità ad ormoni come gli estrogeni. Le cellule del suo carcinoma esprimono dei recettori a cui si legano gli estrogeni, questo legame ormone-recettore potrebbe stimolare la proliferazione delle cellule tumorali. Questo studio suggerisce che il tamoxifene e i suoi metaboliti attivi, come endoxifen e N-desmethyl-tamoxifen, rappresentano una scelta promettente per gli uomini in TRT che soffrono di ginecomastia.
One Health e prevenzione del cancro
Nelle pazienti con carcinoma mammario, a livello del tumore, il tamoxifene agisce principalmente come un antiestrogeno, inibendo il legame dell’estrogeno al recettore estrogenico. Nello stesso studio è stato rilevato anche un aumento dell’incidenza di trombosi venosa profonda, formazione di cataratta, operazioni chirurgiche per cataratta. Vi è evidenza di eventi ischemici cerebrovascolari che si manifestano comunemente nel corso della terapia con Nolvadex. Sono stati riportati gravi episodi tromboembolici che si manifestano comunemente nel corso di terapia con Nolvadex.
Attualmente le linee guida prevedono la raccomandazione di personalizzare la durata della terapia in base alla tollerabilità degli effetti collaterali e al rischio individuale. Ora un ampio studio randomizzato ha preso in esame la combinazione tamoxifene seguito da letrozolo, dimostrando che prolungare la durata del letrozolo per cinque anni porta dei benefici significativi. Il tamoxifene è un farmaco antineoplastico, spesso utilizzato come terapia adiuvante nel trattamento del cancro al seno. È un modulatore selettivo dei recettori degli estrogeni (SERM) che agisce bloccando l’azione degli estrogeni sulle cellule tumorali. Questo farmaco è particolarmente efficace nei tumori al seno che sono sensibili agli estrogeni, cioè quei tumori che crescono in risposta alla presenza di questo ormone. Il tamoxifene viene assunto per via orale, solitamente una volta al giorno, e può essere prescritto sia alle donne in pre-menopausa che a quelle in post-menopausa.